Categories: ARGOMENTI

by Concetta Russo

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Per violenza di genere (gender-based violence) si intende ogni tipo di atto, o minaccia di esso, volto recare danno e sofferenza a una persona o un gruppo di persone a causa del loro sesso, genere, orienamento sessuale e/o identità di genere, reali o percepiti. Include varie forme di violenza –  sessuale, fisica, psicologica, emozionale, economica, ecc.- di coercizione e di privazione di libertà in ambito sia privato sia pubblico e lavorativo, agite o minacciate nello spazio reale e in quello virtuale, esercitate da singoli, gruppi o istituzioni.

La violenza di genere colpisce in maniera preponderante donne e ragazze – in questo caso si parla di violenza di genere contro le donne – ma è suscettibile di indirizzarsi anche verso gli uomini e tutte le soggettività che si definiscono diversamente rispetto alla “normalità sociale” sul genere, sulla sessualità e sull’orientamento sessuale.

Seguendo una prospettiva intersezionale, la violenza di genere si intreccia con altre forme di violenza e discriminazione, come quelle basate sull’etnicità, sulle diverse abilità, sull’età, sulla classe sociale, ecc. articolando un complesso scenario, in cui la posizione di privilegio di alcuni/e è garantita dall’inferiorizzazione di altri, singoli o gruppi di persone, che avviene lungo molteplici assi di oppressione.

La Convenzione di Istanbul definisce la violenza di genere contro le donne come «inclusiva di condotte di carattere sistematico, spesso suscitate da condizionamenti di ordine storico, sociale o culturale che producono gravi discriminazioni ai danni delle vittime, ostacolandone il pieno sviluppo della personalità e delle capacità umane (disempowerment)». Si afferma così il carattere sistemico e strutturale della violenza di genere contro le donne:

  • sistemico, perché si esprime in forme molteplici e trasversali, che pervadono ogni ambito di vita, da quello domestico a quello lavorativo, dai luoghi di formazione a quelli di socializzazione, dalla sfera economica a quella politica ed istituzionale;
  • strutturale, in quanto è radicata e funzionale al mantenimento di relazioni ineguali di potere tra persone di genere diverso, nel contesto di “rapporti di forza diseguali” basati sul genere, che, storicamente, hanno determinato la supremazia maschile e l’inferiorizzazione femminile e di altre soggettività di genere non conforme in molteplici ambiti della vita personale, politica  e sociale.

La scuola può rivestire un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere in generale e su quella contro le donne e le ragazze in particolare, attraverso azioni di comunicazione didattica, di educazione e formazione, di sensibilizzazione socio-culturale volte a superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato connessi al proprio sesso/genere, e a fornire strumenti critici e operativi che consentano di superare la naturalizzazione della violenza nelle relazioni affettive, sociali, lavorative, politiche, ecc.

La rassegna di contributi di vario tipo (videolezioni, articoli, proposte di lettura) che seguono in questa pagina è dedicata a questo tema.