Gender school

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE
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Pandemia, isolamento e violenza di genere: aumentano le richieste di aiuto

23 Aprile, 2020

di Francesca Caprino

Le previsioni delle associazioni italiane che si occupano di violenza di genere si stanno purtroppo rivelando fondate. Per molte vittime di violenza domestica la lunga permanenza in casa provocata dalle misure di contenimento del Covid-19 sta comportando un incremento e un peggioramento dei maltrattamenti e degli abusi, a cui sovente sono costretti ad assistere anche i bambini, chiusi in casa come le loro madri da oltre quaranta giorni.  Nel periodo tra il 2 marzo e il 5 aprile, come comunica la rete dei centri antiviolenza DI.RE., si è assistito a un incremento del 74,5% delle richieste di aiuto rispetto alla media dello stesso mese registrata nel 2018. Nel 28% dei contatti ricevuti in questo arco temporale si tratta della prima richiesta di aiuto, segno evidente che la convivenza forzata costituisce un grave elemento di rischio per le vittime. Nonostante le difficoltà che le disposizioni di contenimento del virus implicano il lavoro dei centri antiviolenza non si è mai fermato, questi ultimi hanno infatti provveduto a individuare alloggi di emergenza e a mettere in sicurezza le proprie strutture, oltre a fornire servizi di ascolto e consulenza. Ma per affrontare l’emergenza occorrono risorse.
Lo scorso 2 aprile il Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri ha sbloccato i fondi del 2019 per il contrasto alla violenza di genere, ma a oggi tali fondi risultano ancora indisponibili poiché spetta alle regioni attivarsi per la loro erogazione. Ulteriori tre milioni di euro sono stati stanziati dal decreto “Cura Italia” a sostegno dei centri antiviolenza, ma si teme che questa cifra sia inadeguata a coprire i bisogni dei centri, come sottolineato da Antonella Veltri, presidente della rete DI.RE.
Il problema non riguarda solamente il nostro paese, si tratta infatti di un fenomeno di dimensioni globali, come ribadito dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres che ha esortato tutti i governi a pianificare e attuare azioni di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere come parte del piano d’azione nazionale contro il Covid-19. Guterres, in conformità con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, chiede che vengano predisposti sistemi di segnalazione e di allarme presso gli esercizi in attività come le farmacie e i negozi di generi alimentari. >br>Una strategia già attuata dalla Spagna con la campagna “mascarilla 19” promossa dal premier Pedro Sanchez: le donne in pericolo possono chiedere aiuto recandosi in farmacia e dicendo la parola in codice “mascherina 19” che mette in moto una segnalazione alle forze dell’ordine da parte del personale della farmacia, uno stratagemma che può salvare la vita di una donna.

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