Gender school

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE
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La violenza di genere ai tempi del Corona virus

3 Aprile, 2020

di Daniela Bagattini, Francesca Caprino e Valentina Pedani

L’emergenza per la pandemia corona virus che si sta diffondendo su scala mondiale dall’inizio dell’anno porta con sé oltre alle inevitabili conseguenze sanitarie ed economiche dei risvolti sociali che non è possibile ignorare.
Parliamo della violenza di genere.
La convivenza forzata dei nuclei familiari penalizza le donne vittime di violenza e i loro bambini che in queste settimane e mesi si trovano a dover condividere lo stesso spazio, ventiquattro ore su ventiquattro, con i propri carnefici, subendo spesso un’escalation di vessazioni e abusi nel luogo che per loro dovrebbe essere il più sicuro: la propria casa.
In Cina, il paese che per primo ha dovuto affrontare la crisi da COVID-19, l’associazione a difesa delle donne “Lantianxia”, riferisce che il fenomeno della violenza domestica nel mese di febbraio del 2020 è triplicato rispetto all’anno precedente.
La letteratura in materia, inoltre, evidenzia come nei periodi in cui la coabitazione è più stretta, come le festività, le violenze domestiche tendano ad aumentare, un fenomeno che si associa anche alle crisi di natura economica o personale.
Ad aggravarsi non è solo il numero degli episodi della violenza subita o assistita (da parte dei figli) ma anche l’entità degli episodi di violenza , come sottolineato dall’associazione “Save the Children”.
L’isolamento imposto dalle misure sanitarie e le inevitabili ripercussioni di tali misure sul funzionamento dei servizi anti-violenza (come ad esempio la sospensione dei colloqui e delle richieste di accoglienza) rende inoltre più difficile per le donne cercare ed ottenere aiuto.
La procura di Milano, nella persona di MariaLetizia Mannella, ha segnalato già dalla metà di marzo un calo delle denunce presumibilmente provocato dalla convivenza forzata e dalla difficoltà di chiedere aiuto imposto da questa situazione.
A questa emergenza alcuni Centri hanno risposto con un potenziamento delle proprie attività.
E’ questo il caso della rete dei Centri antiviolenza del meridione che, con la collaborazione della Fondazione con il sud hanno lanciato la campagna #NonTiLasciamoSola; iniziative dello stesso tenore si stanno attivando in tutti i centri antiviolenza italiani.

Per informazioni più dettagliate si può fare riferimento al sito DIRE contro la violenza, che fornisce informazioni utili per identificare il Centro antiviolenza più vicino alla propria abitazione e fornisce aggiornamenti costanti anche in relazione al COVID 19.

Cosa fare se si è vittima di violenza domestica

Un’uscita per andare in farmacia o per fare delle spese può essere il momento ideale per chiedere aiuto.
Il numero Nazionale Antiviolenza Donna, promosso dal dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, 1522, è gratuito, attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale e disponibile in cinque lingue diverse. Il servizio è disponibile anche tramite un’app che permette di comunicare con discrezione con un’operatrice.

In caso di pericolo immediato è invece necessario chiamare le forze dell’ordine (Polizia di Stato, 113, o Arma dei Carabinieri 112).

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